Quante volte ci siamo svegliati senza alcuna voglia di lavorare?

Quante volte la sola idea del ricominciare la settimana lavorativa ci provoca addirittura sintomi fisici? Questo pensiero appartiene a molti e anziché essere ignorato, merita attenzione.

La “non voglia” di lavorare può nascondere molto di più di un semplice bisogno di pausa: può indicare insoddisfazione, desiderio di cambiamento o necessità di ritrovare equilibrio. Capire cosa c’è dietro questa sensazione è il primo passo per ritrovare energia e motivazione.

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Le ragioni profonde dietro la mancanza di voglia di lavorare
Per molti, la mancanza di motivazione può derivare da diversi fattori:

  1. Burnout e stress: A volte, il corpo e la mente segnalano la necessità di rallentare. Se lo stress o il sovraccarico di lavoro sono alla base, è importante riconoscerlo.
  2. Mancanza di connessione emotiva: Se il lavoro non rispecchia i nostri valori, interessi o capacità, può sembrare privo di significato. Non sempre ciò di cui ci occupiamo ci veste per tutta la vita. Pensare a un piano B e trovare il coraggio di attuarlo potrebbe essere una soluzione.
  3. Routine stagnante: La ripetizione meccanica e la mancanza di stimoli possono uccidere la passione anche se svolgiamo il lavoro dei sogni.
  4. Paura del fallimento: A volte, la “non voglia” è una manifestazione della paura di non essere all’altezza.
  5. Evoluzione dei desideri personali: I nostri desideri e interessi cambiano nel tempo. Non riconoscere questo cambiamento può portare a un senso di frustrazione. Non riuscire a cambiare lavoro, identificare una nuova passione a cui dedicare il tempo libero ci può regalare quell’aria fresca e frizzante che avvolgerà anche le nostre giornate lavorative. Se cambi tu, cambia anche il mondo intorno a te. Cambiando il tuo stato d’animo avrai nuovi occhi per vedere ciò che ti circonda.

Un viaggio verso la consapevolezza
Invece di colpevolizzarsi, è utile trasformare il disagio in un’opportunità di riflessione. Ecco alcune domande per esplorare le proprie emozioni:

  • “Come mi sentirei se facessi un altro tipo di lavoro o se introducessi dei cambiamenti?”
  • “Questa sensazione riguarda davvero il lavoro o è legata a qualcosa di più profondo?”
Le sessioni di coaching permettono di trovare INSIEME un modo per affrontare l’ostacolo nel qui e ora. Le strategie possono essere molteplici, va solo identificata la più calzante. Non sottovalutare il potere della condivisione e parlarne con un coach può aiutare a mettere le cose in prospettiva.

Ad esempio si possono fissare piccoli obiettivi: Spesso, un grande progetto può sembrare insormontabile. Scomporlo in piccoli obiettivi può aiutare a rendere il lavoro più gestibile e gratificante. Un obiettivo deve essere raggiungibile, diversamente sarà solo un ulteriore motivo di frustrazione.

A volte basta solo riconnettersi al proprio perché: Ricordare le motivazioni profonde, il “perché” dietro il lavoro, può risvegliare la passione.

Altre volte invece va rivista la routine prestando attenzione alla cura del proprio equilibrio: Inserire novità, anche piccole, può ridare stimoli. Cambiare il luogo di lavoro, fare una passeggiata, o variare la sequenza delle attività può fare la differenza.

Ritagliarsi tempo per hobby, amici e attività rigeneranti è essenziale per un buon equilibrio.

Non avere voglia di lavorare non è un difetto, ma un segnale che qualcosa dentro di noi merita ascolto. Invece di respingere o negare queste sensazioni, accogliamole come occasioni per conoscere meglio noi stessi.


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